2-25 1 2017-Ponte Acea alla Magliana (2)Pedalare è un termine desueto dal duplice significato. Uno primo assai concreto legato all’azione muscolare e un secondo significato più metaforico legato alla fatica e all’impegno. Questi della fatica e dell’impegno sono caratteri che non mancano certo ai ciclisti, poco appassionati del dibattito intorno alla conciliabilità del tracciato del GRAB con i monumenti che lo stesso GRAB vorrebbe mettere in connessione. I ciclisti sono più interessati, invece, ad estendere, allargare, collegare la rete ciclabile cittadina.

E’ stato proprio il responsabile piste ciclabili e viabilità della Federazione Ciclistica Italiana (FCI)  Lazio, Gianfranco Di Pretoro ad individuare nell’esistente Ponte-canale dell’ACEA che unisce  Via della Magliana in sponda destra con la pista ciclabile del Tevere in sponda sinistra un primo collegamento strategico ciclo-pedonale che può saldare  due mondi separati quello di Corviale, Casetta Mattei, Trullo e Bravetta col mondo dell’EUR, di Decima e dei Torrini Nord, Sud e Mezzocamino. La FCI dal 2016  sollecita le autorità a prendere in considerazione l’apertura al traffico ciclo-pedonale del Ponte-canale della Magliana, ovviamente, senza ricevere alcun segnale di risposta sia pure negativo.

Il Ponte-canale ACEA si trova all’incirca nella stessa posizione in cui si sarebbe dovuto costruire quello nuovo, sempre ciclo-pedonale, a servizio dello Stadio della Roma. Visto che il progetto Stadio sembra aver perso l’accelerazione iniziale perché non attivare la circolazione su questo già esistente ? La sua messa in funzione potrebbe essere immediata e realizzare da subito la connessione diretta fra la stazione ferroviaria di Magliana con Tor di Valle e l’EUR. 

Ma questo non è il solo Ponte-canale utilizzabile per la mobilità dolce. Roma ne conta almeno altri due. Un secondo Ponte-canale è quello che supera il Tevere in corrispondenza del depuratore di Grottarossa. Questo Ponte-canale  collega la pista ciclabile Dorsale Tevere con la sponda opposta della Salaria e dei quartieri di Monte Sacro e Talenti. Attraverso questo Ponte si renderebbe accessibile la più importante infrastruttura ciclabile della città rappresentata dalla Dorsale Tevere anche a tutti i quartieri di Monte Sacro chiusi nel cuneo fra Tevere e Aniene.

Ma non finisce qui. Un terzo Ponte-canale supera l’Aniene fra Via Gottardo e Via di Pietralata. Anche in questo caso pochi metri di ponte da aprire ai pedoni e ai ciclisti e si spalancano mondi per gli abitanti della Tiburtina. Senza mettere nel conto che questo Ponte-Canale potrebbe rappresentare un’ulteriore comunicazione sempre per quartieri chiusi nel cuneo fra Tevere e Aniene. 

Si tratta di opere minuscole dal punto di vista della spesa ma titaniche dal punto di vista delle procedure amministrative. Mille difficoltà, mille pregiudizi, mille responsabilità da superare. Sarà capace il prossimo Sindaco o Sindaca di comprendere la valenza e il significato di queste aperture, non si tratta nemmeno di nuove opere, ma usi ulteriori per opere già esistenti ? Sarebbe come aprire le finestre per far respirare questa città impantanata.

Prima di tante nuove opere pure necessarie è sufficiente permettere ai cittadini  di usare al meglio le opere esistenti. Nelle puntate precedenti (GRAB 1 e2) abbiamo chiarito come nei pochi mesi post-Covid del 2020 la bicicletta si entrata di forza nelle nostre abitudini e come rispetto a questa svolta della storia il GRAB conservi fino ad oggi  un’impostazione pre-Covid. Infatti propone  un approccio parziale e auto referenziato alla città con una specializzazione funzionale che ne rappresenta il limite. Al contrario oggi è necessario costruire “ponti”, abbattere steccati e rammendare tanti tronchi di piste ciclabili per trasformarli in una vera rete di mobilità urbana alternativa e sostenibile. (3 continua)

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