Sara difficile non emozionarsi di fronte alle immagini con cui l’Istituto Luce Cinecittà, per il giorno della memoria di quest’anno 2021, ha voluto ricostruire il contributo italiano all’emigrazione in Palestina degli ebrei sopravvissuti allo sterminio nazista.
Terra promessa, questo è il titolo del film documentario con la regia e la sceneggiatura di Daniele Tommaso, il montaggio di Angelo Musciagna e la fotografia di Yari Marcelli. Il film è disponibile on-demand sulle piattaforme CG Digital, iTunes, Google Play, Chili con una durata di 88 minuti.
Il film, integrando riprese ed interviste originali con i filmati d’epoca, ricompone un periodo pressoché ignorato della nostra storia fra il 1945 e il 1948 in cui l’Italia venne attraversata dal flusso migratorio degli ebrei provenienti da tutta l’Europa e diretti verso la Terra promessa della Palestina, dove avrebbero potuto avere un loro “focolare” come sancito negli accordi di pace internazionali. Il flusso di migranti venne organizzato grazie alla stretta collaborazione fra un esponente della resistenza ebraica Yehuda Arazi e da una donna romana Ada Ascarelli moglie di Enzo Sereni partigiano italiano morto a Dachau nel 1944.
Quello che però è di maggiore interesse ed emoziona veramente è scoprire il quanto le comunità locali italiane si siano spese a sostegno i questo flusso migratorio, che ha investito decine se non centinaia di località minori sparse in tutto lo stivale. Questa migrazione, per altro, è bene ricordare che doveva svolgersi nella massima clandestinità per la ferma opposizione della Gran Bretagna, che negli stessi giorni stava abbandonando proprio il protettorato della Palestina che occupava dal 1917 dopo la sconfitta dell’Impero Ottomano.
Si scopre così, fra gli altri, il contributo degli abitanti di Nardò, di Santa Maria al Bagno, e degli altri centri della provincia di Lecce nell’ospitare i profughi anche mettendo a disposizione le Ville principesche della borghesia alle Cenate di Nardò. Ville oggi ben note ai turisti. Proprio a Santa Maria al Bagno le numerose testimonianze dal 2009 hanno trovato uno spazio adeguato nel nuovo Museo della Memoria e dell’Accoglienza (https://www.facebook.com/MuseoMemoriaAccoglienza/)
Altra vicenda struggente quella degli abitanti di La Spezia a sostegno degli ebrei al molo Pirelli. L’esercito della Gran Bretagna, che in quesi mesi ancora occupava l’Italia, blocca una nave pronta a salpare. Si apre un braccio di ferro fra il Governo italiano e quello inglese. L’Ammiraglio Maugeri a cui gli inglesi chiedono di sparare sulla nave carica di migranti risponde che come marinaio la sua missione è quella di aiutare i civili in mare. Oltre agli abitanti di La Spezia anche il Partito Socialista si schiera a sostegno dei migranti portando i rappresentanti del Partito Laburista inglese sullo stesso molo Pirelli, riuscendo in questo modo a scardinare la resistenza inglese.
In questo momento in cui torna ancora una volta d’attualità la difficile convivenza fra arabi ed ebrei in Palestina, è utile capire come la migrazione ebraica in Palestina sia stata una scelta priva di alternative in quanto, seppure erano sopravvissuti alle camere a gas, erano stati totalmente sradicati dai loro paesi di origine. Chi aveva provato a rientrare nei paesi di origine si era trovato con le case occupate da nuovi proprietari e con il rigetto da parte delle comunità originarie. In questo contesto la Terra promessa era l’unica prospettiva di stabile ospitalità.
Film da vedere per sapere e valutare meglio la storia e la cronaca. MG
