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Città di Catania (Deliberazioni G.C. n.118 del 19 luglio 2016 e n.132 del 26 agosto 2016)
Secondo le indicazioni del bando, sono stati individuati come periferie con caratteristiche di degrado urbano, edilizio e sociale gli ambiti urbani di San Giovanni Galermo e Trappeto nord;
Il Comune di Catania ha raccolto tramite un avviso pubblico anche 19 manifestazioni di interesse da parte di privati per progetti di pubblica utilità utilizzando gli immobili, di proprietà comunale, o altri immobili di proprietà pubblica o privata localizzati nello stesso ambito urbano.
Progetti presentati:
- Riqualificazione spina verde di via Capo Passero;
2 Manutenzione straordinaria, messa in sicurezza sismica, prevenzione incendi e miglioramento energetico del Centro di quartiere di Trappeto Nord;
3 Manutenzione straordinaria edile ed impiantistica dell’IC “F. Petrarca”;
4 Completamento di piazza B. Montana
5 Riqualificazione del PalaGalermo
6 Lavori di costruzione della “Chiesa di Santo Stefano Primo Martire”
7 Recupero immobile ex scuola Padre Santo di Guardo di via Belvedere;
8 Completamento della viabilità nel quartiere S. Giovanni Galermo;
10 Urban art ;
11 Interventi di efficientamento dei servizi di trasporto pubblico;
12 Sistemi di controllo del territorio;
13 Attività sociali;
14 Pianificazione urbanistica – Richiesta fondo di progettazione (Collaborazione scientifica con INU)
Città Metropolitana di Catania
(Decreto del Sindaco Metropolitano n.59 del 29 agosto 2016)
Richiesto e in attesa di risposta in attesa
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Città di Torino (Deliberazione G.C. n. 37 del 23 agosto 2016)
Progetto “AxTO – azioni per le periferie torinesi” e partecipazione
Con il venir meno della disponibilità di risorse economiche, Torino ha ridefinito le politiche di rigenerazione urbana. Gli elementi più rilevanti di queste politiche sono rappresentati, dalle Case del Quartiere e dal Regolamento sull’amministrazione condivisa dei beni comuni.
Le Case del Quartiere sono edifici pubblici nei quali si concentrano funzioni collettive, servizi, occasioni di incontro e socialità. Lo stesso approccio collaborativo ha portato il Consiglio Comunale di Torino all’approvazione del “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni urbani”.
Il Bando è l’occasione per verificare come questo approccio più legato alle nuove forme di collaborazione e condivisione possa essere favorito dalla presenza di risorse finanziarie. Il progetto AxTO è stato costruito proprio con questo approccio.
Si è inteso lavorare più sul tessuto urbano, che sull’intervento massiccio in una o due zone di forte disagio. A partire dai dati relativi alle 94 zone statistiche in cui è suddiviso il territorio della Città, si è stabilito di intervenire nelle aree in cui almeno uno dei tre seguenti indici individuati descrive un disagio superiore alla media cittadina:
– il livello di occupazione lavorativa
– il tasso di scolarità
– il degrado edilizio abitativo.
L’insieme delle aree individuate, che comprende anche tutti i più significativi quartieri di edilizia residenziale pubblica, costituisce tuttavia un complesso urbano con una composizione socioeconomica tutt’altro che uniforme. Per questa ragione la scelta più opportuna è parsa quella di proporre un intervento basato su azioni diffuse sul territorio che riguardano: la manutenzione di case, scuole, infrastrutture, verde e suolo, il sostegno diffuso all’insediamento di micro imprese innovative, la produzione culturale e la progettualità sociale della comunità urbana.
Il dossier prevede 44 azioni suddivise in 5 assi di intervento:
Asse 1 – Spazio Pubblico
Asse 2 – Casa
Asse 3 – Lavoro e Innovazione
Asse 4 – Cultura e Scuola
Asse 5 – Comunità e Partecipazione
Complessivamente il programma ammonta a 41.008.262,00 Euro. Il contributo richiesto è di 17.990.966,00 Euro
La restante spesa è ripartita tra cofinanziamento della Città per 2.770.328,00 Euro, cofinanziamento di altri enti pubblici per 2.722.754,00 Euro e cofinanziamento privato che ammonta a 14.865.500,00 Euro. A tale cifre vanno aggiunti 2.658.714,00 Euro di risorse private eventualmente attivabili, subordinato alla disponibilità dei privati a cofinanziare l’iniziativa. 26 opere, con totale copertura dei fondi statali, sono state suddivise in 3 livelli di priorità. Il primo livello definisce le 10 azioni essenziali. Un secondo livello definisce le 5 azioni prioritarie.
Città Metropolitana di Torino (Decreto della Sindaca della città metropolitana di Torino n. 317 del 26 agosto 2016)
Proposta progettuale “Top-metro città metropolitana riqualificazione periferie”
Progetto “Fa bene”.
L’area di intervento riguarda 11 Comuni più il capoluogo (su 315) che costituiscono la periferia di prima cintura e presentano caratteristiche urbane, infrastrutturali e dinamiche socio-economiche simili a quelle della Città stessa.
La proposta progettuale prevede 91 interventi puntuali di livello comunale, riguardano lavori di manutenzione e riqualificazione di spazi finalizzati a rendere i luoghi gradevoli e accoglienti, (arredo urbano, marciapiedi, barriere architettoniche, pulizia…); riqualificazione di aree e spazi pubblici degradati; la manutenzione, messa in sicurezza, e rifunzionalizzazione di edifici pubblici, a partire dagli spazi destinati all’educazione allo sport; la risistemazione di parchi urbani e interventi per la messa in sicurezza rispetto al rischio idrogeologico; interventi di promozione della sicurezza urbana; incremento della mobilità ciclabile (e sua integrazione con gli elementi paesaggistico/ambientali).
Vi sono poi interventi trasversali come “Fa Bene”, che ha come scopo la realizzazione di un modello di welfare generativo e di prossimità nei mercati rionali attraverso azioni di donazione di cibo fresco e restituzione di lavoro che portino alla creazione di impresa sociale, alla costruzione di un patto di reciprocità tra beneficiari e comunità sociale e alla promozione dei mercati stessi.
Presso i commercianti del mercato che aderiscono all’iniziativa è possibile acquistare cibo fresco e di qualità per famiglie in difficoltà. A queste stesse famiglie vengono destinati anche gli alimenti invenduti di fine giornata e vengono consegnati a domicilio nell’arco della stessa giornata. I destinatari, individuati dalla rete di partner dell’iniziativa, sono persone che vivono situazioni di difficoltà economiche ma che sono attivamente impegnati nel ridefinire la loro situazione a partire dalle risorse disponibili e mobilitate dalla rete. Sottoscrivono un patto di reciprocità in forza del quale, in cambio del sostegno alimentare ricevuto, saranno chiamati a offrire parte del loro tempo ad attività rivolte alla cittadinanza, uscendo dalla solitudine e dall’isolamento che sempre più spesso rendono occulte le nuove forme di povertà.
Il partenariato del progetto sarà composto da: Città metropolitana di Torino e S-Nodi, Agenzia di Sviluppo promossa da Caritas Italiana.
Il progetto, sarà interamente finanziato per il 75% dal Programma straordinario e per il 25% da S-Nodi Caritas;
Infine è previsto un intervento di area vasta che
comprende: la redazione di un piano per la governance della Corona Verde e la redazione di un programma di azione della mobilità ciclabile metropolitana da integrare e coordinare con il Piano urbano mobilità sostenibile esteso al territorio metropolitano e con il piano per la governance Corona Verde.
La proposta richiede un investimento complessivo di euro 93.006.344,27 per cui sarà richiesto un contributo a valere sui fondi del bando di euro 39.942.803,58 e si indica in euro 30.826.377,42 l’importo al di sotto del quale la Città metropolitana e gli altri attuatori non sono in grado di garantire l’efficacia dei risultati raggiungibili. L’investimento è cofinanziato per euro 34.767.936,19 da soggetti privati, Comuni e CMTo.
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Città di Napoli (Deliberazione G.C. n.520 del 29 agosto 2016)
Delle 10 città metropolitane istituite nel 2014 dalla la Legge Delrio, Napoli è la terza per numero di abitanti (3.128.702 a settembre 2014), la più piccola per estensione territoriale (1.171 Kmq) e quella in cui si registra la più alta densità demografica (2671 abitanti per kmq).
La Regione Campania ha effettuato una stima del fabbisogno abitativo secondo cui in Provincia di Napoli la necessità al 2018 sarà pari a 197.600 alloggi circa. Tenendo presente che lo stesso documento commissionato dalla Regione stima, al 2018, il numero di componenti medio per famiglia in 2,60, e considerando vera l’equivalenza 1 famiglia uguale 1 alloggio, i 197.000 alloggi previsti per la Provincia di Napoli corrispondono a 512.200 abitanti.
Questo il contesto in cui nasce Restart Scampia. Il progetto napoletano sulle periferie vuole modificare Scampia da margine urbano a centro dell’area metropolitana. Un elemento di cerniera con i comuni limitrofi con nuove funzioni a carattere urbano e metropolitano in grado di dare una nuova articolazione alla composizione sociale del quartiere. Il progetto prevede la demolizione delle Vele A, C, D e la riqualificazione della Vela B. Un progetto in sintonia con i finanziamenti del Patto per Napoli: 308 milioni destinati per lo più a trasporti, riqualificazione urbana delle periferie, ambiente per un totale di 15 interventi. Al settore dei trasporti, il Patto destina circa 180 milioni. In parte saranno utilizzati per completare la tratta della Linea 1 della metropolitana di Napoli, così da chiudere l’anello e raggiungere l’aeroporto di Capodichino. Sono previsti anche fondi per la seconda uscita della stazione della metro nel quartiere Sanità, nelle vicinanze della fermata Materdei e al completamento della Linea 6 Mergellina-Municipio che avrà un interscambio con la Linea 1. Gli inerenti riguardano anche il collegamento, tramite tram, che collegherà l’area orientale con il Comune di Volla, dove ha sede il Centro Agroalimentare.
Alle periferie vengono destinati 30 milioni: serviranno per abbattere le Vele di Scampia, ne resterà una soltanto che sarà destinata a sede della Città metropolitana.
Le Vele pagano un prezzo che non è dell’architettura ma della mancata manutenzione. Questi edifici per la loro complessità necessitavano di cura e in più ampi spazi inutilizzati hanno generato ulteriore degrado creando insicurezza e illegalità.
Il progetto attuale prevede il rilancio del quartiere con la sede della Città metropolitana, le sistemazioni di strade e trasporti, il social housing, i laboratori professionali, gli asili nido attraverso i 18 milioni chiesti dal comune al governo all’interno del bando delle periferie.
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Città di Bologna (Deliberazione G.C. n.240 2016)
Due le scelte. La prima, che è l’intervento centrale, riguarda il progetto “Pilastro 2016”, zona periferica con l’obiettivo di un rilancio economico, sociale e paesaggistico per il recupero dell’identità espressiva dei luoghi con attenzione alla coesione sociale e al far cadere muri di pregiudizio e di esclusione.
Il progetto si irraggia sul territorio e riguarda piazze, edifici aree verdi da recuperare e realizzare per attività multifunzionali tra cui la sicurezza,la mobilità su ferro, orti urbani e corridoio ciclo-eco-ortivo, fornitura servizi , centri culturali e connessioni ciclabili.
La seconda è l’area di Arcoveggio che negli anni è stata segnata dalla mancanza di sviluppo urbanistico unitario di qualità, ad oggi presenta criticità socio-economiche.
La riconversione dell’ex parcheggio Giuriolo in polo per la conservazione e il restauro del cinema e con la creazione di un nuovo polo tecnico-archivistico della Cineteca Nazionale di Bologna in partnership con la società francese Pathè, rappresenta un primo intervento di qualità e polo d’attrazione. La fondazione Cineteca redigerà il progetto definitivo-esecutivo.
Città Metropolitana di Bologna
(Decreto del sindaco Metropolitano nn.171, 190 e 192 del 2016)
Migliorare connessioni e luoghi attraverso mobilità sostenibile e rispetto dell’ambiente. Presentati 91 progetti. Selezionati 31 di rilievo metropolitano si tratta di “ interventi di rigenerazione urbana o di connessioni di percorsi ciclopedonali di rilievo metropolitano e riqualificazioni degli ambiti urbani attorno alle stazioni del Servizio Ferroviario Metropolitano in cui quello rilevante la città di Imola. Va rilevato che sono numerosi i percorsi ciclopedonali di rilievo metropolitano che potrebbero collegare tra loro molti Comuni del territorio in particolare il Nuovo Circondario Imolese e quello dell’Unione Reno Galliera.
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Città di Palermo (Deliberazione n.169 del ….)
Il progetto di Palermo, in risposta al Bando Periferie 2016 promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato presentato congiuntamente dalla Città Metropolitana e dal Comune di Palermo.
È dedicato alla zona Nord di Palermo, essendo la zona Sud già oggetto di interventi finanziati dal PON Metro. Il Progetto è quindi finalizzato alla riqualificazione urbana e alla sicurezza della periferia individuata negli ambiti San Filippo Neri – Zen, Marinella, Sferracavallo, Partanna ed è improntato alla realizzazione di interventi per la rigenerazione delle aree urbane degradate, attraverso la promozione di progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano, di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione delle aree pubbliche e delle strutture edilizie esistenti oltre che per la sicurezza urbana e la resilienza dei territori.
I dati statistici evidenziano che l’area urbana è connotata da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado sociale, alto livello di disoccupazione, concentrazione giovanile, degrado ambientale, insomma un modello negativo di periferia urbana.
Il Progetto RUIS (Riqualificazione Urbana Infrastrutture e Sicurezza) di Palermo si articola in una serie di interventi che tendono a riqualificare e connettere in modo integrato le ‘anime’ di cui si compone l’area di progetto: interventi diffusi di opere pubbliche che, attraverso micro azioni di viabilità, riqualificazione del verde, recupero di elementi storici e restituzione all’uso pubblico di beni confiscati alla mafia, consentano di superare il complesso processo di ghettizzazione e di marginalizzazione della popolazione residente nelle aree degradate, abbattano i muri della disuguaglianza sociale e del pregiudizio, collaborino alla creazione di una identità e di un’appartenenza comune; riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione e valorizzazione del contesto urbano tramite la realizzazione degli interventi di riqualificazione (es. parcheggi, campo baseball); accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana (es. messa in sicurezza canale di Mondello, recupero stabili confiscati per potenziamento stazione CC); aggregazione e coinvolgimento di coloro che non godono di una presa in carico istituzionale, ma che, secondo una logica di prevenzione, necessitano di un coinvolgimento positivo e di accompagnamento educativo; adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati; progettazione delle linee tram E e G di collegamento della periferia nord con il centro urbano e con la linea tram esistente; marketing territoriale, incubatori di impresa e formazione inoccupati.
Inoltre, il progetto è rivolto anche all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana, al potenziamento delle prestazioni urbane, anche con riferimento alla mobilità sostenibile, allo sviluppo di pratiche, come quelle del terzo settore e del servizio civile per l’inclusione sociale e per la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano, anche con riferimento all’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.
Gli elementi più compiuti appaiono essere due:
- la partecipazione dei soggetti privati,
- il coinvolgimento delle forze sociali attraverso procedure di evidenza pubblica.
- Il Comune e la Città metropolitana di Palermo mirano a ‘mettere a sistema’ interventi provvisti di finanziamento autonomo in corso di progettazione e/o di imminente avvio e la proposta di interventi di partenariato pubblico privato mediante il cofinanziamento di singoli interventi.
La proposta progettuale va considerata quale intervento complessivo e integrato con l’apporto dei privati e di investimenti pubblici. I cofinanziamenti pubblici sono costituiti da: A.P.Q. Regione Sicilia – Comune di Palermo; Patto per il SUD; Patto per Palermo; Fondi CIPE;Fondazione Teatro Massimo
Il planning economico del programma, da realizzare in una serie coordinata di interventi, ammonta ad euro 118.067.351,45, al cui totale concorre una quota di cofinanziamento pubblico pari ad euro 86.237.446,45, una quota di cofinanziamento privato pari a euro 13.830.000,00 ed una quota a valere sul fondo DPCM 25/05/2016 pari a euro 17.999.905,00.
- Comune e Città Metropolitana hanno promosso un Avviso pubblico di manifestazione di interesse per la partecipazione al progetto. Sono pervenute 21 proposte che hanno riguardato progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano; della manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalità di interesse pubblico rivolti all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana, al potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore e del servizio civile, all’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano e urbano, alla mobilità sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali educativi e didattici, nonché delle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.
In conclusione, nella proposta sono presenti azioni trasversali che intrecciano il vissuto urbano della disuguaglianza sociale, del pregiudizio, della scarsa identità ed appartenenza comune con il coinvolgimento positivo di coloro che non godono di una presa in carico istituzionale, l’accompagnamento educativo, l’aggregazione e la partecipazione civica.
Il progetto, pur tentando di integrare e completare i percorsi di riqualificazione urbana della zona Nord della città, quale insieme di ambiti disomogenei e marginali, non esprime però una visione strategica dell’intera città, almeno nell’impostazione progettuale.
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Città di Milano (Deliberazione G.C. n. 1167 del 22 luglio 2016)
La qualità progettuale presentata dalla Città Metropolitana di Milano tenta di far dialogare il sistema complesso delle infrastrutture, dei servizi, dell’uso urbano e dei cittadini pur non riuscendo a esprimere una visione strategica della Città, almeno nell’impostazione progettuale, riconducendo l’area di intervento o ad enclavi o a percorsi lineari con interrelazioni nei nodi di scambio.
Probabilmente, l’elemento più compiuto appare la riqualificazione del Quartiere Satellite di Pioltello in quanto nella proposta sono presenti azioni trasversali che intrecciano il vissuto urbano sia nel recupero di spazio al loro senso primario – rifunzionalizzazione del centro sportivo – tenendo conto comunque non solo della riappropriazione del servizio in quanto tale quale scambio con gli utenti ma, anche della qualità aggregativa che lo specifico servizio genera nella comunità come progettazione del tempo libero, della qualità fisica, della identità sia di genere che di appartenenza, di gioco ludico ed espressivo.
Il secondo elemento che si intreccia con questa scelta – lo sportello di sostegno all’abitare – intercetta il vuoto ambientale proprio degli spazi urbani abbandonati dalla cittadinanza e dal protagonismo attraverso l’inserimento di stimoli relazionali nelle fasce sociali presenti al fine di generare protagonismo e presenza, attenuando se non eliminando il senso di esclusione e marginalizzazione rispetto al più complesso organismo della Città Metropolitana. La formazione di azioni propositive si propongono di attraversare l’organismo urbano di area vasta stimolando una propria specifica provenienza e la possibilità di una identità urbana.
In questi interventi connessi troviamo un prodomo di animazione sociale, ricadute di azioni di welfare, una trasversalità di interventi, una pluralità di soggetti sociali coinvolti nel processo, una metodologia di partecipazione civica.
Il recupero dell’ex campo nomadi di Via Idro, raccoglie una complessità di interventi di cui non è facile misurare la qualità urbana finale.
Certamente la riqualificazione genererà una un fattore positivo di ritorno e una fruibilità accentuata sia di mobilità – sistema di accessibilità M2 – sia di ripristino del decoro urbano – recupero edifici ERP – in aggiunta ad azione di servizi e di potenzialità urbana e ambientale – Giardino e Cascina Tre Fontanili e sentiero Burrona nel Comune di Vimodrone.
Nella riqualificazione delle periferie dell’Alto Milanese si intravede un approccio più organico in cui la riqualificazione di edifici comunali – Legnano, Riscaldina e Castano Primo – dovrebbero avviare spazi abitativi a basso costo comprensivi di relativi piani di gestione (particolarità da sottolineare in quanto fortemente carente nella progettazione urbana) provocando una attrazione verso processi di progettazione partecipata di spazi collettivi, la creazione di edifici a vocazione aggregativa e di azioni inclusive per l’inserimento lavorativo giovanile.
Altri interventi che svolgono una azione di polo attrattivo, quali Case di Cittadinanza per l’accoglienza della cultura e della socialità espresse e presenti sul territorio, la riqualificazione di Case Cantoniere contenitori di sperimentazione per fasce anziane e servizi educativi/didattici per l’infanzia, o luoghi di aggregazione di fasce deboli – comunity hub – disseminano nel territorio punti aggregativi sicuramente qualitativi di cui però non è facilmente riscontrabile la qualità di rete e l’interconnessione con il contesto.
Anche in queste fasce di interventi si evince una qualità partecipativa e uno spunto di azioni d’integrazione. Rimane preponderante comunque l’elemento edilizio o territoriale di qualificazione senza che siano delineati i termini di preventivo intervento sociale diffuso. Ad esempio non si evincono i percorsi di scelta dei poli di riqualificazione attraverso una consapevolezza civile partecipata ed alcuni elementi di precedente proprietà generano scelte utilitarie.
Sulla azione lineare di mobilità, la riqualificazione delle stazioni di Metro rientrano in scelta di manutenzione ordinaria anche se è comprensibile l’effetto di qualità visiva generata nella fruizione ad alta densità.
Non si evince dalle progettazioni un tema che riteniamo sistemico nell’approccio alla riqualificazione urbane quale la sicurezza.
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Comune di Cagliari
La rinascita del quartiere di Sant’Avendrace- San Paolo è il masterplan che il Comune ha inviato alla Presidenza del Consiglio, “ pur non essendo geograficamente periferia
lo è dal punto di vista sociale” e anche da quello della connessione con la città.
Il primo obiettivo è quello di restituire qualità ai diversi luoghi del quartiere.
Un unico progetto diviso in tre lotti.
Strada e mobilità con interventi comprensivi il favorire la “mobilità lenta” ( marciapiedi, percorsi pedonali , piste ciclabili e illuminazione pubblica) sulle principali strada che attraversano il rione Via Satnt’Avendrace e via Po creando una continuità con San Michele e con la laguna e l’area archeologica Tuvixeddu.
Il Parco di San Paolo un parco urbano per attività sportive . La riqualificazione terrà conto delle attività e gli impianti presenti ma ne realizzerà di nuovi dedicati al rugby, al baseball ad attività sensoriali dedicato alla riabilitazione. Su quest’area sono previsti investimenti privati che creeranno un garden center, un vivaio e un punto vendita. Confermati i vecchi progetti dell’ecocentro e del parcheggio di scambio.
Realizzata area camper per i numerosi turisti itineranti.
Via PO rinascita del dell’ex Mattatoio. Previsto intervento pubblico e privato che realizzerà 120 appartamenti con annessi servizi che riguarderà anche l’Edilizia Residenziale Pubblica. Resteranno attivi sia il canile che altri uffici funzionanti.
L’intero progetto è collegato con altri interventi della Regione sulle casermette,
oggi veri e propri ruderi, e alla zona di Via Simeto.
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Città di Firenze (Deliberazione G.C. n.37 del 2016)
Si tratta di progetti orientati al decoro urbano, all’arredo urbano, alla manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture di interesse pubblico, all’accrescimento della sicurezza territoriale per un importo complessivo di €. 43.273.200,00.
- Titolo del progetto è “La città diffusa” e consiste in:
- manutenzione marciapiedi con cartelli di toponomastica e steli di orientamento;
- interventi sul patrimonio arboreo, arredo urbano e aree ludiche;
- Interventi di efficientamento energetico nell’Edilizia Residenziale Pubblica
- Realizzazione impianti di nuova illuminazione laddove mancante
- Interventi di videosorveglianza cittadina
Città metropolitana
(Decreto del sindaco Metropolitano n. 367 del …..2016)
- Completamento Auditorium scuola Guicciardini
- Demolizione e ricostruzione bienno ISIS “Leonardo da Vinci”
- Riqualificazione urbana del complessso Via Rocca Tebalda dell’ ERP
- Passerella ciclo-pedonale Parco delle Cascine
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Città di Messina
(Deliberazione G.C. 589 del ….. 2016)
Messina è una città di 237.357 abitanti nella quale la ricchezza media della periferia sud è di 6 volte inferiore a quella del centro. Una città in cui la questione casa è rimasta irrisolta dal terremoto del 1908 generando enclave di estremo degrado con una politica urbanistica che ha frammentato il territorio e che è stata sottoposta al doppio ricatto, quello politico-clientelare e quello del baraccato in attesa/pretesa di entrare in graduatoria.
Il progetto “Capacity” si rivolge alla zona rossa a forte degrado con azioni rivolte alla promozione della coesione sociale e di contesti architettonici e socio-economici partecipativi, attraverso pratiche di autocostruzione assistita e salariata (co-housing) nell’area del Fondo Saccà liberato dalle baracche e Fondo Fucile ancora non sbaraccato, attraverso il microcredito sul territorio di Forte Petrazza e attraverso la creazione di un circuito di mobilità intermodale e sostenibile (bus elettrici) che metta in relazione le quattro zone individuate (Fondo Saccà, Fondo Fucile, Forte Petrazza, Camaro) potenziando le polarità socioeducative anche con servizi a domicilio e forme di adozione sociale dei nuclei familiari con problemi e acquistando case da riposizionare nelle zone senza ulteriore consumo di suolo (135 abitazioni per i baraccati al prezzo di €. 1.350/mq).
Il progetto promuove anche centri di aggregazione culturale, il collegamento delle zone a forte degrado con l’autostrada e con la stazione centrale di Messina e l’ammodernamento del sistema di illuminazione.
Beneficiari dell’intero progetto saranno 24.204 abitanti. Tra i risultati attesi ci saranno: 153 famiglie che usciranno dalle baraccopoli; Start up e consolidamento di 50 imprese sociali e giovanili; creazione della Scuola Euro Mediterranea di Economia Etica di Bellezza e di Pace che gestirà il microcredito etico.
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Città di Roma
(Deliberazione G.C. n.29 del 25 agosto 2016)
Le scelte sono suddivise in Interventi Prioritari e Iniziative Progettuali.
Gli Interventi prioritari riguardano essenzialmente interventi di manutenzione e recupero di spazi pubblici di quartiere, previsti 11 in 7 municipi per un totale di Euro 3.894.100.
Lo stesso dicasi per quelli negli Ambiti Corviale e San Basilio che riguardano verde pubblico e strade ( vedi Parco via dei Sampieri, Spazio attrezzato Piazza San Cleto, Verde pubblico in Via N. Nicolai) Finanziamenti richiesti Euro 3.337.500.
Viene indicato il “sostegno a nuove e piccole imprese nelle periferie” per un finanziamento di Euro 4.342.000. Non troviamo riscontri del chi e del come nella relazione generale visto anche la precisione della cifra richiesta.
Altro punto riguardano l’incremento della sicurezza delle componenti deboli del traffico e promozione mobilità dolce nelle scuole primarie Finanziamento richiesto
Euro 1.955.000. Anche in questi interventi e vista sempre la precisione della cifra richiesta non vengono indicate le scuole, i territori e realtà associative e/o le Comunità coinvolte e interessate al progetto.
Previsto una richiesta di intervento modulare in “località Tiburtino III”. L’azione è basata sulla “densificazione” immobili ERP già esistenti. Si prevede realizzazione del
I lotto del progetto “PASS – Progetto per Abitazioni Sociali e Sostenibili” per Euro
7.426.167,33 ( ipotesi C) e/o Euro 3.601656,620 ( ipotesi B)
L e Iniziative progettuali riguardano:
Il Recupero del complesso ex GIL a Ostia per la realizzazione di una caserma dei vigili quale presidio di sicurezza del territorio come richiesto dal bando
Finanziamento previsto Euro 13.096.000 milioni
Il Polo Produttivo delle Arti e Mestieri del Teatro dell’Opera in dicato nella relazione come “ Promozione di una rete di servizi avanzati per la cultura nelle periferie” La Struttura esistente in Via dei Larici potrà diventare nuova sede dei laboratori artigiani per materiali scenici per il teatro lirico.
Finanziamento richiesto Euro 9.500.000 milioni
Ecomuseo Casilino AD DUAS LAUROS Progetto di riqualificazione e sicurezza
Urbana situata nelle periferie est di Roma.
La proposta, attraverso ipotesi di acquisizione di aree e casali per una fruizione culturale e naturalistica come positivo luogo di identità e come un’attrazione verso questi territori
Finanziamento richiesto Euro 7.430.000 milioni
Città Metropolitana di Roma
(Decreto della Sindaca Metropolitana n. 16 del 26 agosto 2016)
I 40 milioni previsti per la città metropolitana sono stati destinati ai Quadranti Ovest, Nord Est ( Pomezia, Fiumicino, Anguillara Sabazia, Monterotondo, Fonte Nuova, Tivoli e Guidonia Montecelio) e al comune di Roma, “ restituendo così valore alle periferie urbane strettamente connesse con i territori dei comuni facenti parte della prima cintura ( da Comunicato Comune di Roma)” .
Hanno risposto al Bando circa 60 Comuni presentando progetti per 160 milioni di Euro ampiamente sopra la soglia dei 40 milioni concedibili.
Tutti gli interventi elencati nel Decreto 160 del 26 agosto 2016 approvato dalla Città Metropolitana
Sono di natura infrastrutturali e scollegati tra loro “a pelle di leopardo” con la consueta logica da piano di opere pubbliche attente alle singole identità locali.
La relazione non descrive le motivazione e le connessioni tra le diverse scelte
Rimanendo sulla condivisile generalità delle enunciazioni.
Sono assenti diversi degli obbiettivi elencati dal Bando relativi ai “Criteri di valutazione dei progetti” la come la partecipazione delle Comunità interessate, la sicurezza, l’animazione sociale, l’innovatività ecc…).
Certo i tempi sono stati ristretti causa elezioni per il Comune di Roma, ma la mancanza di un progetto di area metropolitana per interventi sulle aree periferiche è assente e non genera la rigenerazione urbana richiesta.
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Città di Venezia (Deliberazione G.C. n. …del ….)
ha richiesto la realizzazione del 2° lotto della Cittadella della Giustizia ( progetto approvato nel 2000) per localizzazione unitaria nel complesso dell’ex Manifattura Tabacchi svuotando l’area centrale del Rialto in conseguenza all’accorpamento previsto delle sedi giudiziarie.
Città Metropolitana di Venezia
(Decreto del Sindaco Metropolitano n. 45 del …2016)
La proposta progettuale ammonta a Euro 55.398.000 milioni. Il richiesto
co-finanziamento privato e pubblico è di Euro 16.671.000 milioni il 28% superiore al 25% richiesto dal bando. Il finanziamento richiesto è di Euro 38.727.000 milioni
Le proposte arrivate al gruppo di lavoro sono state 83, quelle presentate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri 20.
La proposta si poggia su due asset principali
- Mobilità, connessione e accessibilità intra-metropolitana che coinvolge 12 Comuni con interventi di mobilità sostenibile su stazioni SMFR come leva per lo sviluppo e per la ricucitura del tessuto insediativo diffuso tipico dell’area metropolitana veneziana con la riconnessione delle “ periferie urbane”.
- Interventi di riuso e rifunzionalizzazione di aree e strutture esistenti con finalità di interesse pubblico e senza consumo di suolo o che necessitano di varianti urbanistiche. Obiettivi sono sviluppare nuovi poli ( edifici in aree limitrofe alle linee ferroviarie, all’area ex Persfosfati, a parchi urbani…vedere delibera) per servizi congressuali, attività socio-culturali in ambito metropolitano volani di sviluppo economico e per recuperare marginalità sociali, degrado edilizio e carenza servizi.
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Città di Genova (Deliberazione n. 186 del … 2016)
il piano finanziario prevede un investimento per oltre 24 milioni di Euro, 18 quelli previsti dal bando del Governo mentre più di 6 milioni, pari al 25% del totale percentuale indicata nel bando.
L’Amministrazione ha deciso di puntare su Sampierdarena, Certosa e una parte della
Valpolcevera, per evitare interventi a pioggia, spesso non risolutivi, e concentrare i finanziamenti in quella parte di città che può essere qualificata. Sono interventi mirati alla valorizzazione di beni culturali vincolati, edifici del patrimonio artistico come il Chiostro della Certosa, il Palazzo della Fortezza e i Magazzini del sale, da rendere fruibili e interventi di demolizione-ricostruzione su l’ex mercato Campasso e sulla trasformazione dell’ex Biblioteca Gallino in una nuova piazza pubblica.
E’ prevista estensione della rete in fibra ottica e l’incrementare livelli di sicurezza con l’installazione di telecamere in rioni Sampierdarena e Valpolcevera.
Città Metropolitana di Genova
(Decreto del Sindaco Metropolitano n. …. del …..)
Progetto integrato che prevede interventi ed azioni per i 40 milioni euro richiesti così suddivisi: oltre 16 milioni destinati alle scuole superiori, 14,6 alle strade, 2,9 alla riduzione del rischio idrogeologico e 6,3 milioni a scuole e servizi nei Comuni.
Il progetto interessa 15 Comuni della periferia genovese di ponente e si coordina con quello del Comune per i quartieri di Sampierdarena, Campasso e Certosa.
Le scuole rese più sicure, riqualificate e innovate tecnologicamente dovrebbero diventare, soprattutto quelle superiori, fulcro relazionale per attività per lo sport, cultura, socialità, dei Civic Center con auditorium, biblioteche bar-caffetterie, sedi di associazioni…aperti alle Comunità territoriali.
Arrivate domande per 106 milioni di euro.
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Città di Bari (Deliberazione G.C. n. 557 del …. 2016)
Il Comune ha presentato progetti di riqualificazione in due “rioni” popolosi: Libertà e San Paolo contrassegnati da degrado edilizio e marginalità economica e sociale.
Il quartiere Libertà è il più popoloso e giovane rione cittadino. Gli interventi sono concentrati
sulla riqualificazione di parchi, cortili e percorsi di connessione pedonali per ottenere il miglioramento della connessione per i cittadini tra i diversi spazi con l’obbiettivo del ricongiungimento tra i due “rioni” e soprattutto con la parte storica del San Paolo.
Quartiere San Paolo l’intervento è un’ unico progetto sulla viabilità per creare una connessione tra la stazione metropolitana Cittadella e la futura stazione delle Regioni e le future realizzazioni di
spazi pubblici vedi piazza prospicente chiesa di San Paolo, una corte residenziale, un percorso pedonale in parte sopaelevato su Viale Puglia che si connette con la posta, il mercato il parco Romita e nuove aree verdi e piazze attrezzate.
Questi progetti sono inseriti nel PIRU (Programma Integrato di Rigenerazione Urbana) in cui sono previsti interventi insieme all’ ARCA ( ex IACP) con la quale è stato stipulato un protocollo di collaborazione e con privati per recupero e riqualificazione di strutture in disuso e aree degradate.
Città Metropolitana di Bari
(Decreto del Sindaco Metropolitano n. … del ………)
E’ stata presentata la proposta “Periferie Aperte”, progetto policentrico che riguarda la città Metropolitana di Bari e i 41 comuni del territorio che ha come obiettivo di valorizzare le singole centralità periferiche attraverso un coerente e partecipato sistema di co-pianificazione infrastrutturale e culturale. Per l’occasione è stata costituita una struttura tecnico-amministrativa
Interdisciplinare.
Il tema conduttore è rappresentato dalla riqualificazione dello spazio pubblico aperto per dare concretezza alle relazioni e al vissuto delle Comunità locali e ridare identità a quei luoghi storicamente percepiti negativamente dagli stessi residenti.
“Periferie Aperte” prevede 37 interventi di riqualificazione dello spazio pubblico in 36 Comuni. Previste la riqualifcazione di 11 piazze, la creazione di 17 parchi polifunzionali, l’implementazione
di dispositivi di sorveglianza e gestione della sicurezza in 17 Comuni, la riqualificazione di 9 vettori di mobilità ciclopedonale, per un totale 2 milioni di metri quadri riqualificata e riconvertita.
Sono previsti interventi di arte pubblica attraverso la realizzazione di 41 opere d’arte site specific disegnate da giovani artisti e urban designer ( installazioni, sculture, writing, street art, ligthing…).
Il progetto “Periferie aperte” ha un valore complessivo di 100 milioni di euro di cui richiesta 40 milioni richiesti nel bando e 60 milioni di cofinanziamenti pubblici e privati.
