Appena venerdì scorso è stato presentato dal Dipartimento Tutela Ambientale del Comune di Roma il « Bando per l’assegnazione di terreni agricoli di proprietà comunale » al fine di incentivare la nuova imprenditoria agricola nella capitale.
Fra le quattro aree messe a bando: Marcigliana, Valle dell’Aniene, Colle Monfortani e Tor Bella Monaca, è la scelta di quest’ultima lasciare di stucco. Infatti rileggendo la scheda urbanistica che accompagna la descrizione dell’area si legge bene che si tratta di una zona per la quale è in atto una pianificazione urbanistica esecutiva quindi, a differenza delle altre tre, non c’e nessuna destinazione agricola.
Senza entrare in tecnicismi sul significato della destinazione urbanistica attribuita dal Piano regolatore, la proposta avanzata dal Dipartimento Ambiente viene ben descritta nella schedate illustrativa. Infatti, nella scheda si precisa che : «i terreni si presentavano coltivati (erbai utilizzati per la produzione di fieno e poi pascolati). I fabbricati si presentano in pessimo stato di conservazione ma organizzati a formare un centro aziendale molto interessante per i possibili usi ai fini produttivi. ». Come se gli autori non avessero mai scambiato parola con i colleghi del Dipartimento urbanistica.
Una svista ingenua, fra terreni agricoli e terreni destinati all’edificazione, ci può pure stare considerato lo stress con cui vengono confezionati questi provvedimenti. Certamente nelle prossime ore la tempestiva errata corrige del Dipartimento Ambiente sarà più che comprensibile, giustificabile e accettabile.
Qualora così non fosse, e si fosse immaginato di creare un’occasione per una polemica sull’opportunità o meno di trasformare quelle aree non si tratterebbe più di una svista, ma di qualcosa di assai più pesante. Si tratterebbe di una messa in discussione non formalizzata del Piano Regolatore al di fuori di qualunque regola.
Non rimane che aspettare le prossime ore.

