Verbali riunioni gruppo piani integrati urbani dal 28/12/21

 AeA_6_CORVIALE Rivista Abitare Anziani monografia su Corviale

VERBALE_RIUNIONE 3 FEBBRAIO 22

Verbale 11 Gennaio 2022 h 18:00 webinar con gli assessori Roma capitale

_VERBALE RIUNIONE CON ASSESSORI FUNARI E VELOCCIA

 2022 I 11 – Piani Urbani integrati – ore – 9,10

Verbale del 28 Dicembre 2021

  • Antonio D’Alessandro: relazione sull’incontro con Gualtieri
  • Claudio Falasca: anziani non autosufficienti a fronte di una valutazione dei sistemi sociosanitari romani. Dovrebbe essere introdotto il tema nei programmi integrati. Si potrebbe affrontare il tema nei programmi di bacino piuttosto che ampliare ad un ragionamento generale comunque possibile.
  • Vittoria Crisostomi: oggi abbiamo già chiarezza sul piano di interventi. Sembrano progetti sponda sul modello dei fondi europei: quello che c’è e non è finito, quello che potrebbe essere fatto…noi potremmo essere un’associazione che individua quello che c’è da fare nei quartieri sia con attività volontaristica che più strutturata che monitori i progetti dei PNRR…altrimenti si rischia che rimangano lettera morta. Le reti di volontariato sono però al momento male organizzate. Ce n’è una molto attiva su Milano perché l’impresa riesce con una quota di profitti a dedicarne parte al volontariato. Un capitalismo robusto che mette anche del capitale sociale, che a Roma è più debole. Occorre far capire che serve un percorso che rendano stabili i progetti sociali. Siamo esperti del territorio ed esperti di volontariato, abbiamo capacità di continuità: occorre dare forza all’associazionismo, che ha capito il senso del PNRR. Le associazioni possono proporre progetti: es. A Tor Bella Monaca bisogna trovare qualcuno che gestisca il museo delle periferie. Occorre anche un fondo che sostenga un tale progetto. I dottorandi di ricerca potrebbero essere inviati a studiare i volontariati. Le associazioni non dovrebbero agire individualmente, i progetti vanno stabilizzati.
  • Tommaso Capezzone: efficienza energetica. I bacini identificati da noi (Casilino, Tor Bella Monaca e Corviale) fanno parti dei lotti di efficientamento energetico previsti. Si intende installare anche pannelli solari. Qualcuno deve governare questo processo e l’Ater non è all’altezza. Il Comune come dice Antonio è preoccupato dalla questione; noi possiamo proporci come quelli che possono gestire questi progetti. Altre comunità energetiche si possono formare nelle associazioni che hanno locali grandi (es. a Corviale il calcio sociale e il Mitreo, DaSud al Casilino ecc.).
    Esiste un fondo dell’Enea, il Prepac, per gli edifici pubblici che andrebbe utilizzato. Lo Stato dovrebbe preparare una persona per il rifacimento di ciascun edificio scolastico.
  • Gianluca Martone [ha lavorato alla presidenza del Consiglio del Lazio ed è un imprenditore]: siamo in ritardo perché tra poche settimane (marzo) si decide sul finanziamento dei progetti del PNRR. Bisogna quindi affidarsi alle cose fatte finora perché non c’è più tempo per elaborare nuovi progetti. Bisogna pensare ai bambini di oggi e a cosa servirà loro nel futuro ed entrare nelle aspettative della Ue
  • Pino Galeota: l’incontro con il sindaco è molto importante. Occorre muoverci al nostro interno nel Terzo Settore. Il sindaco ha accelerato i tempi, dovremmo scrivergli nei primi di gennaio chiedendo una riunione con tema i nostri progetti, così anche da non dipendere da Caudo. La comunità energetica è un tema molto importante. Noi oltre alla consulenza dovremmo proporre i servizi. Dobbiamo proporre sperimentazioni nei bacini da noi individuati. La cooperativa di comunità però non la facciamo finché non ci stabiliscono l’accordo con l’Ater e forniscono anche altro (pagare moneta vedere cammello!). Abbiamo bisogno di uno staff per far sapere in che modo serviamo i cittadini. Conosco la situazione di Milano, la loro classe dirigente è migliore grazie al cardinale Martini. A Roma dobbiamo far partire un percorso saltando Caudo.
  • Antonio D’Alessandro: la riunione non era sul Pnrr, solo per caso abbiamo parlato dei piani integrati. Io penso che dovremmo incontrare il Comune quanto prima visti i tempi capestro.
  • Tommaso Capezzone: esistono modelli standard su come preparare i progetti europei.
  • Annalisa Cipriano: noi del Progetto Arca a Mentana abbiamo fatto un progetto insieme all’amministrazione comunale di Monterotondo per l’efficientamento energetico, per la produzione alimentare e per il mantenimento dei boschi circostanti. Lavoriamo con bambini, nonni e genitori. [Ha chiesto a cosa serve l’incontro, Galeota gli ha spiegato che le loro attività possono essere espanse]
  • Maurizio Geusa: Claudio Gnessi ha fatto un elenco delle attività e ha annunciato che imposterà la priorità.
  • Pino Galeota: la comunità energetica è qualcosa di diverso dalla comunità urbana. Inseriremo la comunità energetica nei progetti di Corviale ma con una sua autonomia.
  • Tommaso Capezzone: la comunità energetica è un embrione di comunità su cui occorre un impegno finanziario e legislativo delle pubbliche amministrazioni. Una volta creata può assolvere diversi compiti.
  • Simone Ombuen: Nella cooperativa di comunità occorre un regolamento emesso dalla Regione. La comunità energetica è invece realizzabile a normativa vigente. L’obiettivo energetico è solo uno dei loro obiettivi, visto che tende soprattutto alla coesione sociale oltre che alla gestione dell’energia. Le comunità energetiche esistono anche nella forma di comunità promosse dai Comuni, che possono inserirle nelle iniziative finanziabili. I piani sociosanitari di zona contengono pezzi di welfare affidati alle cooperative locali (es. centro diurno minori Mentana portato avanti da una comunità che ha ricevuto l’incarico dall’Asl locale) e vanno portati alla luce. Oltre che presentarne di nuove vanno federate iniziative già in essere così da costruire una adeguata politica di welfare metropolitano.
  • Annalisa Cipriano: la nostra onlus Progetto Arca voleva collaborare con quel centro diurno minori di Mentana per la riqualificazione della piazza su cui stiamo già lavorando (progetto “Piantumiamo”). Loro sono orientati agli aiuti pratici come la raccolta viveri al Conad per i bisognosi. Progetti che funzionano.
  • Lucia Nucci: il territorio agricolo integrato intercetta tutte e tre le aree di interesse (Casilino, Tor Bella Monaca e Corviale). Per Casilino e Corviale ci sono i PSM (parchi strategici metropolitani) rispettivamente 4 e 2. Altro tema interessante è la costituzione delle reti ecologiche sia a Corviale che Alessandrino (all’Alessandrino c’è il progetto di Blasi).
  • Maurizio Geusa: il Municipio V fece un masterplan per la trasformazione del centro carni e dei magazzini del Teatro dell’Opera lì presenti. Maurizio Moretti lo fece e lo ha di recente riproposto. Ora il progetto è finito nel nostro elenco per sua indicazione.
    La lettera di richiesta di incontro al Comune la prepariamo nella prossima riunione.
  • Pino Galeota: io vorrei prepararla con Antonio, perché vorrei che a quest’incontro in Comune venisse anche lui.
  • Annalisa Cipriano: io a questo gruppo vorrei proporre la riqualificazione del Centro Cianfroni, dove vorremmo trasformare la piscina in auditorium e le cisterne in librerie.
  • Pino Galeota: Maurizio Moretti mi ha detto che sta facendo una pista ciclabile ai Castelli che attraversa punti di ritrovo.

Roma, 28 Dicembre 2021

Christian Dalenz – Informat Press

Documentazione:

2021 XII 31 – Piani Urbani integrati – finale

2022 I 3 – Falasca – Nota su servizi sociali

2022 I 3 – Piani Urbani integrati – finale

2022 I 4 – V.Cristomi1-2 Simulazione

2022 I 4 – V.Cristomi 2-2 Simulazione 2021 XII 31 finale

2022 I 3 – Lici Nucci_integrazioni Piani Urbani integrati – finale

2022 I 4_Tommaso Capezzone_Requisiti per comunita di energia rinnovabile (CER)

Claudio Gnessi_Proposta1 – SAG – Parco Prenestino-Labicano

Claudio Gnessi_Proposta2 – SAG – Parco Somaini

Claudio Gnessi_Proposta3 – SAG – Parco Agricolo Mengoni-D’Antoni

Claudio Gnessi_Proposta4 – SAG – Parco Polifunzionale Teano Maddaloni

Lettera al Sindaco

TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 6 novembre 2021 n 152

2022 I 11 – Piani Urbani integrati – ore – 9,10

martedì 11 Gennaio 2022 webinar con gli assessori Roma capitale registrazione completa

VERBALE RIUNIONE GRUPPO PIANI INTEGRATI URBANI 04 Gennaio 2022
-Maurizio Geusa: Lettera al sindaco inviata. Riscontro già avuto: Barbara Funari ha risposto. Appuntamento in Campidoglio martedì prossimo ore 18. Tempi accelerati e scadenze. Come ci organizziamo? Come ci presentiamo? Chi parla?

Nel documento abbiamo aggiunto il contributo di Claudio Falasca, uno di Vittoria Crisostomi e uno di Lucia Nucci. Ho chiacchierato con Fulvio Ananasso (presidente Stati Generali Innovazione), argomento smart city. Mi dovrebbe mandare un riepilogo sull’argomento. Non è tanto la costruzione di questi apparati il problema ma la gestione, occorre un buon back office.
– Claudio Gnessi: ottima la proposta di Lucia Nucci. Io sto preparando documenti su interventi urbani che riguardano la messa a valore di 3 aree verdi: il borghetto artigiano tra Via Prenestina e Via dell’Acqua Bullicante sottratto alla mafie, parco Somaini (tra Gordiani e Centocelle), azienda agricola Casale Mengoni. Ve li invio via email.
– Antonio D’Alessandro: c’è stata una telefonata dell’assessore Veloccia a Francesca Danese per annunciarle l’incontro organizzato con il sindaco, Veloccia vi sarà presente. Il Comune ha deciso le prime aree su cui intervenire secondo PNRR, ovvero Corviale, Tor Bella Monaca e Santa Maria della Pietà.
– Pino Galeota: anche io sono stato contattato da Veloccia, già la scorsa settimana. Sulla missione 5 devono confrontarsi con noi. Dobbiamo tenere botta su Casilino: o si fa un unico bacino oppure noi lo presentiamo lo stesso. Non può decidere l’amministrazione senza consultare nessuno.
– Claudio Gnessi: del resto l’area Casilino è l’unica area della città senza pianificazione urbanistica. Su questo occorre essere duri perché si intervenga.
– Pino Galeota: comunque Tor Bella Monaca non sta meglio di Casilino..
– Claudio Gnessi: ma su Tor Bella Monaca ci sono stati 5 volte gli investimenti sull’area del Casilino nel corso degli anni.
– Pino Galeota: ho partecipato alla riunione di Roma Futura; non capiscono che ci sono tempi, competenze e territori che già dovrebbero avere una pianificazione sul Pnrr. Noi stiamo cercando di ragionare all’interno del Pnrr. Abbiamo tutte le competenze necessarie, loro hanno bisogno anche di persone che li accompagnino nelle fasi preliminari.
– Claudio Falasca: le proposte di piano sociale sono basate sul piano Roma 2018-2021 ma sono carenti nei servizi. Piani sociali di zona non esistono. In alcune zone di bacini (tra cui Corviale) i servizi d’ordine pubblico non ci sono. Prioritario è definire dove vanno i servizi, altrimenti non si può fare il piano di fattibilità. Esempio: Santa Maria della Pietà è una proposta comprensibile perché il complesso edilizio è molto grande; noi dobbiamo essere competitivi rispetto queste proposte. Dobbiamo capire quali sono i servizi da proporre e dove metterli.
– Antonio D’Alessandro: oggi è emerso che ci sono tempi diversi nella proposta dei vari progetti ex Pnrr. Il 1° maggio è la prima scadenza, ma poi ce ne saranno altre. Il Comune pare voglia cominciare da quelle tre aree e poi vedere cosa altro fare dopo. Ma che fine ha fatto la Città Metropolitana in tutto questo? Prepariamoci bene perché l’11 potremmo trovarci a fare un tavolo di contestazione più che di progettazione.
– Maurizio Geusa: questa è una prima tranche dei finanziamenti in effetti. Per quanto riguarda la Città Metropolitana, ricordiamoci che noi ci relazioniamo con il comune capoluogo. La Città Metropolitana sta infatti chiedendo ai comuni le proposte entro il 18.
– Vittoria Crisostomi: sono d’accordo con Falasca mettiamo insieme luoghi e persone. Mi sono preparata su Tor Bella Monaca: con l’amico Colafranceschi ci stiamo organizzando per coinvolgere le agenzie. Dovremmo occuparci non solo di progetti interrotti e non solo basati sull’edilizia, occupiamoci di tutto ciò che può avere valenza sociale. Ho fatto l’elenco dei bisogni, fondati soprattutto sulla percorribilità di Tor Bella Monaca come ambiente accogliente e sociale. Sono convinta che la periferia non sia priva di servizi, ma non sono ben curati. Il terzo settore entra perfettamente nel discorso superando l’idea di assistenza votandosi piuttosto allo sviluppo, parallelamente al settore privato.
Es. di progetti. Valle della piscina da unire con sistema sportivo e sistemare lungo via Cambellotti; connettere Tor Bella Monaca e Torre Angela con recupero spazi e riordino viabilità; unire Galeotti con Parco della Mistica, così da riunire stazione Giardinetti e Torrenova. Bisogna chiedersi cosa c’è adesso, cosa si può sperimentare, come trovare i fondi e ho preparato una tabella disposta in questo senso contenente ciascuna idea, es. decoro urbano e ambientale, app per turismo per la riscoperta dei beni culturali nelle periferie, identità di luoghi e giardini (voce specifica nel Pnrr), fondazioni culturali, ammodernamento delle reti Acea, comunità energetiche, attrezzature tempo libero e progetti sulla sanità (missione 6). Tutte cose fattibili con poca spesa e molto impatto sociale
[Dettagli nei documenti].
Il Comune ha idee da antiquariato; non hanno nessuna idea sulla città e come il Pnrr possa permeare la vita della pubblica amministrazione (di Santa Maria della Pietà si parla dal Giubileo). E poi devono cercare l’animazione del Terzo Settore.
– Maurizio Moretti: è evidente che ci sono progetti a valenza politica e si pone quindi il tema della rappresentanza del Terzo Settore nei progetti che ci saranno. C’è anche una valenza operativa da tenere insieme a quella politica per non perdere credibilità. L’11 dobbiamo anche far presente che i bacini che saranno interessati (il 4° e il 5° municipio hanno bisogno di interventi importanti vedi EcoMuseo Casilino). Io propongo che nostri gruppi di lavoro seguano i progetti che il Comune vuole portare avanti, così da fare il lavoro presentato da Vittoria. Dobbiamo far capire che la co-progettazione non è solamente un passaggio di condivisione politica o di contraddittorio, ma l’occasione di essere attivi in progetti che devono essere operativi. Io penso che ciò sia compatibile con l’indirizzo del Pnrr.  Occorre misurare la ricaduta in fattibilità economica dei progetti nelle aree che ci verranno messe a disposizione. Il 19 gennaio Città Metropolitana farà partire il piano di mobilità sostenibile per i Castelli Romani (Albano, Ciampino, Frascati) e 3 municipi Roma Capitale (VIII Appia-Caffarella-Eur, VII accessibilità e mobilità sostenibile, ciclabilità fino a Cinecittà VI in particolare Tor Vergata); progetti in attuazione e in parte attuati, io ne sono il coordinatore, ma c’è bisogno di coinvolgere il terzo settore perché la ciclabilità servirà scuole, centri di lavoro, centri anziani, centri sportivi e tutto questo avrà bisogno di controllo, manutenzione ecc…Massimo Piacenza mi ha fatto avere la convocazione di questo incontro, ci sarà anche il sindaco.
– Pino Galeota: dobbiamo affrontare i discorsi sulle comunità energetiche, sulle abitazioni (Modigliani ha sottolineato questo secondo punto), sulla cultura (a Roma Futura non se ne stanno occupando).
– Maurizio Moretti: teoricamente la Celimart dovrebbe diventare un polo culturale visto che ci sono i magazzini del Teatro dell’Opera, il Maam…la cultura va intesa anche come ricaduta e coesione sociale.
– Maurizio Geusa: chiedo a Vittoria di fare meno schemi e più racconti nel suo testo. C’è il problema di stabilire un mezzo di comunicazione e un messaggio valido per tutti.
– Lucia Nucci: non ho riportato nelle schede (in rosso) gli obiettivi generali. Sono ben richiamati quelli su Mentana, Monterotondo, ma a parte queste le aree riportate sono tutte aree interne a Roma. Mi pongo questo dubbio perché occorre dare l’idea di Roma come all’interno della Città Metropolitana.
– Claudio Gnessi: [Propone un formato di presentazione e mostra l’area del borghetto artigiani con vari progetti es. riqualificazione aree sportive, food policy con riabilitazione Mercato Casilino. È integrabile con dati direzionali. Le cubature del borghetto ad Acqua Bullicante al momento non sono disponibili ma si possono reperire perché il bene è stato censito. Dettagli nel documento]
– Maurizio Moretti:  l’11 dobbiamo presentare gruppi di lavoro o presentare progetti?
– Pino Galeota: non ci metteremo a presentare proprio tutti i progetti per non confondere le idee. Faremo sintesi rispetto a quello che ci siamo detti stasera. Dobbiamo fare loro capire quello che stiamo facendo, il percorso comincia l’11 ma poi prosegue. Dunque: presentiamo i gruppi di lavoro per fargli capire che siamo in grado di portare avanti il lavoro e farci riconoscere, faremo anche un elenco di progetti per dargli un’idea generale. Questo per i bacini; perché poi ci sono progetti che sono trasversali come la comunità energetica e le smart city, le abitazioni pubbliche, i beni confiscati alla mafia…devono dirci anche loro se sono presenti manufatti da sistemare.
– Simone Ombuen: il lavoro che stiamo facendo dovrebbe portare alla definizione di un metodo. A Roma ci sono zone di profondo degrado con scarse capacità di organizzazione dal basso vista la sfaldatura del sociale. Se è vero che il lavoro da fare col Pnrr serve per la partecipazione, per fare emergere le capacità delle organizzazioni sociali, in una prospettiva rapida (entro i bandi dell’anno prossimo) occorrerà aprire questi bandi anche in altri luoghi dove l’amministrazione ha messo sul piatto realtà che esistono, piuttosto che farci spulciare a noi la cartina della città. Non dobbiamo portare tutte le schede già fatte: dobbiamo spiegare che abbiamo alcuni contesti di riferimento, anche elencandoli, ma un altro pezzo del discorso deve toccare queste altre questioni. Dobbiamo anche parlare con la Funari. Questo dialogo deve diventare canonico, l’assessorato alle Politiche Sociali deve dialogare costantemente con le realtà sociali. Dobbiamo monitorare tutto per far sì che in una successiva tornata rientrino i progetti non previsti adesso.
– Claudio Falasca: come verrà gestito questo lavoro?  Bisogna approfondirlo, definirlo, chiarire gli obiettivi…e dobbiamo organizzarci tra noi su questo. Poi c’è il problema dei rapporti con l’amministrazione e di rapporti con l’associazione. Ancora non emerge la volontà di essere protagonisti in questa vicenda. Io mi limiterei ad esporre il senso del nostro lavoro l’11, e impegnare l’amministrazione sul dialogo ricordato da Simone.
– Vittoria Crisostomi: dobbiamo fiancheggiare l’amministrazione in questo percorso con il sistema di supporto alle decisioni secondo un percorso da noi provato e sufficientemente nuovo, secondo le occasioni odierne e non risalenti a molto tempo indietro. In questo rientra il Terzo Settore, il rapporto partecipativo, il percorso di costruzione tecnica del programma sul quale stiamo facendo un po’ di prove e vediamo che funziona.
– Francesco Aymonino: la Città dell’Architettura dovrebbe essere potenziata e aperta a tutti. L’urban center dovrebbe essere un’ipotesi su cui convergere tutti.
Possiamo proporre di riattivare la Casa della Città (anche in sinergia con la Casa dell’Architettura) come luogo per ospitare tutti i soggetti per l’elaborazione degli interventi in coprogrammazione e coprogettazione.
– Claudio Gnessi: vogliamo accompagnare l’amministrazione sugli ambiti che definiremo con l’ipotesi di aprire alla co-progettazione per tutta la città nella Casa della Città. In effetti non va bene parlare troppo di singoli progetti in questo momento, cerchiamo di avere chiara la scaletta delle cose da dire.
Maurizio Geusa: in successive riunioni possiamo parlare del dettaglio dei singoli progetti.
Pino Galeota: prepariamo anche i ruoli di chi esporrà cosa alla riunione.
Annalisa Cipriano: [chiede quanto durerà la riunione]
Maurizio Geusa: probabilmente un’ora. Ci saremo tutti.
Annalisa: suppongo che parlerà Maurizio per primo presentando gli obiettivi generali.

Roma, 04 Gennaio 2022

Christian Dalenz – Informat Press

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