ROMA INTERROTTA – Mobilità romana sostenibile – Contributi

Buon pomeriggio a tutti,
a seguito di un incontro on line molto interessante sul tema della Mobilità Romana Sostenibile del 5 gennaio, vorrei esprimere brevemente alcuni conce., con la speranza di dare un contributo al futuro della Mobilità della Capitale. 

La pandemia ha imposto e sta sedimentando nuove abitudini, che sicuramente rimarranno, almeno in parte, anche quando l’emergenza sarà finita.
Non a caso si parla di NEW Normal. Il normale, il quotidiano, sarà nuovo. New appunto. 

Manterremmo un atteggiamento più prudente nei consumi, nelle relazioni, nell’organizzazione del lavoro, nella socialità, e quindi anche nelle abitudini di mobilità. Distanziamento, regole igieniche e di sanificazione, minore fisicità probabilmente rimarranno.
Quindi per non fare un balzo indietro ma al contrario avviare un percorso virtuoso verso una mobilità romana sostenibile, a mio giudizio le direttrici da intraprendere sono 4: 

In primis la riprogettazione dell’offerta. Alla luce della necessità di garantre un servizio esaustvo che risponda pienamente alla domanda, non basta incrementare la flotta comprando più mezzi, ma va ridisegnata l’offerta per traJe , itnerari, fermate , fasce orarie, in base alla domanda e in modo dinamico con algoritmi che si basano su curve storiche ma anche elementi predittvi . come gli algoritmi di revenue management usati nelle grandi compagnie internazionali di turismo e trasporto. 

La seconda direttrice è la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica servono sistemi digitali di informazione alla clientela , di acquisto e di post vendita, di segnalamento della saturazione dei post e di tracking dei mezzi, anche per dare l’informazione real time alla clientela ed evitare code e assembramenti alle fermate o nei mezzi. Anche sistemi di bigliettazione on line on un teJo massimo di post acquistabili per giornata o fascia oraria, anche con un prezzo differenziato. 

La terza direttrice è la Sostenibilità e l’intermodalità: si stava sedimentando un trend di riduzione dell’auto privata , se consideriamo quante auto ci vogliono per trasportare le persone di un bus e consideriamo le emissioni di CO2, vediamo che quelle del n. di auto private sono molto superiori a quelle di un bus. Peraltro il particolato atmosferico delle emissioni è dimostrato che è carrier del virus e amplificatore dei contagi. Ora l’utlizzo di forme di mobilità condivisa come il car sharing o pooling è in calo, ma stiamo rivalutando forme sostenibili individuali come la bici… ma servono le infrastrutture che ne consentano l’utlizzo agevole. A Roma non è neanche noto dove sono le piste ciclabili..! servono anche una normativa e delle regole a supporto della c.d. “Mobilità dolce”a partire dalla riduzione della velocità di circolazione, per garantire sicurezza a ciclisti e pedoni. E poi l’intermodalità: vanno progettati e realizzati percorsi intermodali dove si possa arrivare dalla destinazione di partenza a quella di arrivo, utilizzando più forme di mobilità interconnesse ed 

integrate tra loro. Tali percorsi dovrebbero essere resi noH e fruibili dai cittadini in modo integrato, su touchpoint digitali. 

Infine la quarta direttrice è la Competenza. Serve una infrastruttura di competenze per ricreare una mobilità sostenibile, romana e italiana. Servono persone preparate, competente ed appassionate, al lavoro, alla mobilità e alla propria ciJà. 

Chi governerà questa ciJà deve pretendere e dotarsi di risorse, tecnologie e competenze come si merita non un semplice capoluogo di regione, ma la Capitale d’Italia. 

 

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *