Coordinamento delle Periferie – Fondatori: Casalotti, Corviale, Statutario, Torbellamonaca, Torpignattara, Torrespaccata

Dopo lunghi anni di rappresentanza dei territori disagiati nell’area metropolitana di Roma, anche per rispetto di similari iniziative presenti in altre aree metropolitane urbane animate da cittadini organizzati (come da elenco dei Comuni coinvolti nel bando che hanno risposto alla nostra sollecitazione), abbiamo formulato una proposta semplice ed operativa quale il differimento di 60 giorni dei termini del bando sulle periferie.
Al fine di permettere compiutamente alle nuove amministrazioni delineate alle ultime elezioni amministrative di completare l’analisi dei progetti e l’attivazione della partecipazione dei cittadini interessati in maniera organica.
Riteniamo che l’effettiva partecipazione dei cittadini sia l’elemento fondante della qualità del bando e per questo richiediamo che venga data a questa modalità la giusta ed effettiva considerazione.
Mappa Deliberazioni 29/30

Sintesi dei progetti presentati dalle Città Metropolitane (.pdf)
Sintesi dei progetti presentati dalle Città Metropolitane (.xls)
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DELIBERE

Rigenerazione urbana, bando delle Periferie







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Dobbiamo assumerci la responsabilità di stare sui contenuti che fanno gli interessi della città
Abbiamo svolto i nostri seminari sul tema delle periferie a partire dal mese di gennaio, prima come gruppo ristretto e poi allargato, al CESV (Centro Servizi per il Volontariato) che ringraziamo.
In parallelo ai seminari abbiamo fatto due incontri per ogni Periferia interessata. Le conclusioni e le proposte le abbiamo presentate il 26 maggio presso La città dell’altra economia inviando dopo il 5 giugno la documentazione ai due candidati sindaci.
Avevamo scritto nella presentazione della giornata “Adesso parliamo noi”: “nel corso di questi anni, salvo rare e positive eccezioni, abbiamo assistito al connubio periferie uguale emergenze.
La risposta è sempre stata, nel migliore di casi, una mera amministrazione del problema. Spesso con interventi che avevano il solo scopo del ripristino di sicurezza e legalità, quindi senza capacità progettuale di indirizzo e di scelta che avesse l’orizzonte lungo e il work in progress per la città del futuro. Le periferie vecchie e nuove in questi anni hanno subito mutazioni, cambiamenti, migrazioni che non conosciamo. Un fiato corto che relega il tema da affrontare al come “sedare” conflitti, esplosioni e violenze che di volta in volta si verificano. Una risposta emergenziale che non giunge mai al come intervenire. Programmazione, pianificazione, inchiesta, analisi dei territori sono concetti ormai, da tempo, non frequentati, pur essendo essenziali per la rigenerazione urbana di cui tanti parlano”.
In queste poche righe avevamo sintetizzato un lavoro seminariale collettivo col contributo delle diverse realtà presenti e dei dati della ricerca Cipollini-Truglia. Righe che già anticipavano il terremoto elettorale che abbiamo avuto il 5 giugno.
Nell’incontro del 26 maggio avevamo inoltre sottolineato la distanza tra i partiti e i romani. Distanza che si era accresciuta in modo esponenziale nel corso degli ultimi due anni. Rancore, rabbia, senso di nausea, rassegnazione, lontananza erano nel DNA di larga parte del ceto medio e popolare. Sentimenti che hanno trovato risposta nelle elezioni del 5 giugno.
Un risultato che ha collassato e decapitato un’intera classe dirigente sia politica che dei poteri che governano Roma da tanto tempo. Per essere chiari poteri che vanno dalla Camera di Commercio alle Università, dai ben noti palazzinari fino al quel generone romano che si ricicla e cade sempre in piedi. VAI AGLI ATTI DEL CONVEGNO
Deve far riflettere che il tutto sia avvenuto nelle urne con un voto traumatico avvenuto senza visibili conflitti che ne rimarcassero l’urgenza. Le famose antenne territoriali in completo black out. Un non pervenuto da lasciare anche noi increduli.
Passati gli Unni e resa muta e inebetita la classe dirigente, la risposta è stata lasciata alla comunicazione e all’informazione mordi e fuggi che hanno messo al centro delle loro valutazioni le periferie che in questi anni erano state relegate sullo sfondo e descritte quasi sempre come terre di confine dei “brutti, sporchi e cattivi” del 21° secolo dove si fa fatica ad andare se non come quel “vero esploratore che fa sue le zaffate dei tubi di scarico, gli insulti e le diffidenze. Perché la viandanza è immersione non decollo verso altezze rarefatte; è contaminazione, metamorfosi.” Un lavoro sporco fatto di relazioni e di inchiesta che in tanti, troppi, hanno messo nei cassetti rinchiudendosi in un’autoreferenzialità ascoltata da chi contava e che dava crediti utilizzabili nelle solite sedi.
Un’incuria che ha colpito anche chi ci era cresciuto e che avrebbe dovuto essere memoria e storia. Memoria che necessita di essere riattualizzata rifrequentando l’asfalto, i guard-rail, le buche, le recinzioni abusive, i tafani, i graffi dei rovi insomma riprendendo a camminare e consumare , come recita il dialetto romano, “sole e tacchi” nei territori.
Per chiudere la stagione delle risposte solo “militari” bisogna avviare una cooperazione integrata e multiculturale in cui competenze, ruoli e funzioni abbiamo al centro ascolto, comprensione e fattività al posto di quei muri burocratici che sono il segno dell’impotenza e dello status quo. In mancanza di questa scelta culturale prepariamoci a periodi ancora più complicati e difficili. Nel vuoto creatosi è importante mantenere e allargare i nostri contatti e sottolineare con forza che noi, cittadini attivi e consapevoli della situazione di degrado esistente, abbiamo il dovere si assumerci la responsabilità di stare sui contenuti che fanno gli interessi della città.
Collaborazione e disponibilità devono tradursi in concrete scelte per un futuro di ricostruzione fondato su etica e moralità.
Ognuno deve essere propositivo, generoso, pronto all’ascolto e fuori dai recinti dei propri giardini.
Conoscenze, dati e competenze ci sono. Vanno fatti diventare realtà condivise e chiare individuando percorsi e proposte per farle diventare realizzazioni concrete.
Su questo c’è la nostra disponibilità da condividere con chiunque voglia dare un contributo ad una ricostruzione in cui occorrono tempo, pazienza, umiltà e volontà di sentirsi parte di un’idea comune.
Noi mettiamo a disposizione anche le nostre reti relazionali, siti e giornali on line per quell’indispensabile lavoro comune da cui riteniamo non si possa prescindere.
Un lavoro artigianale che tenga insieme la notte da cui uscire con l’alba della vita quotidiana delle persone.
Il “non perdiamoci di vista” sarà reso possibile, in parte, anche dal nostro agire e su questo ci terremo in contatto sia attraverso la rete che con relazioni in cui sarà possibile guardarci negli occhi.
Comunicato dell’Associazione Calpurnia
La struttura dell’ex Mercato di Torre Spaccata, presidio di legalità e centro culturale attivo in tutto il quadrante dell’area metropolitana romana negli anni ha dato spazio a gruppi emergenti di teatro, complessi vocali e musicali; nelle aree interne si sono succedute rassegne librarie, eventi di arti visive ed iniziative conviviali sportive e sociali.
Né il fuoco né l’acqua, né le minacce e tanto meno azioni teppistiche o criminali fermeranno la volontà di tutte e tutti i partecipanti di questo spazio comune!








[…] In parallelo ai seminari abbiamo fatto due incontri per ogni Periferia interessata. Le conclusioni e le proposte le abbiamo presentate il 26 maggio presso La città dell’altra economia inviando dopo il 5 giugno la documentazione ai due candidati sindaci…(continua la lettura sulla pagina del Coordinamento) […]
[…] Coordinamento delle periferie di Roma e l’Osservatorio Pubblica Amministrazione chiedono al Governo di prorogare di almeno due mesi la […]
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[…] Ora rinnova la richiesta, anche a seguito dei risultati emersi dall’analisi del cosiddetto Bando periferie (bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la formazione del Programma straordinario […]
[…] coordinamentoperiferie.it |corviale.com | romainpiazza.it […]
[…] A cura di Coordinamento delle Periferie […]
[…] importante per Cild, OPA (Osservatorio sulla Pubblica Amministrazione), Forum Terzo Settore Lazio, Coordinamento Periferie di Roma e Cesv – Centro Servizi per il Volontariato, che hanno portato avanti questa battaglia […]
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